THE 100's Spirit

Tutto avrei immaginato tranne che cadere dentro un buco al sessantesimo km e sbattere forte la testa sull'asfalto .... allibita perchè le gambe non mi avevano sostenuto ho massaggiato forte la testa e ho proceduto ancora 4-5 km fino al primo soccorso e farmi dare il ghiaccio secco ... volevano convincermi a terminare lì il mio sogno perchè era potenzialmente pericoloso ... ma la pressione era 80-110 e ho ringraziato Gesù Bambino che da più di una vita mi stava assistendo per questa incredibile impresa ... non ho mai avuto dubbi di mollare, ho fatto un viaggio lunghissimo di 18 ore abbondanti ma io vedevo sempre il paradiso nonostante fossi in quel momento dentro all'inferno ...... e infatti non lo era ... non poteva essere inferno un posto dove la luna piena le stelle e centinaia di lucciole al concerto di grilli ti illuminano la strada e l'aria ti accarezza , le persone ai ristori ti accudiscono con dolcezza dopo essere stati svegli e fermi tutta la notte per Te, gli amici al telefono che hanno sacrificato la loro notte e in ansia più di te ti chiamano per sapere cosa sta succedendo, le persone nei pressi di Faenza che ti guardano come se fossi un sopravvissuto ...in realtà e proprio così .... è una follia condivisa che non si può spiegare. Io ringrazio il nostro immenso e meraviglioso Presidente che mi ha accompagnato in questo lunghissimo viaggio, per lui è stata molto più dura perchè ha combattutto sempre con le veschiche ... non so davvero poverino come abbia fatto ad arrivare in fondo ... e insieme abbiamo fatto gli ultimi 400 metri in volata ... una progressione da lasciare allibiti tutti i presenti ... follia incredibile che ti dimostra come sia la testa che conduce il gioco di questa meravigliosa avventura !
Grazie sono commossa, non sono felice ma scoppio di felicità ed ancora incredula ringrazio tutte le persone che hanno creduto in me e mi hanno sostenuto e tenuto per braccio e per mano accompagnato al traguardo .... amici miei meravigliosi NPL al completo Vi voglio un mondo di bene e non vedo l'ora di stare e correre nuovamente con Voi per tutte le strade e i boschi del mondo.

                                                                                                                           by Cristina Toni

Alta tensione, ansia da prestazione, nervosismo, stupore, esaltazione, tutte sensazioni che si possono provare nei momenti precedenti alla partenza del "Passatore". Sono incredibili quei momenti dove ti rendi conto che tutti cercano di risparmiare energie utili alla corsa e la presenza dei compagni di squadra in quel momento è fondamentale. Firenze trema, in un borboglio di voci basse, i turisti ti guardano increduli quando si rendono conto di quello che stai per fare. Lo start è l'inizio, non della gara, ma di quel viaggio che non sai come, dove e quando finirà. Solo dopo mi sono reso conto che ero tra 2500 partecipanti, ma quel momento, quella partenza, era solo mia, quel attimo è stato talmente forte ed intenso che non sono riuscito a non commuovermi, finalmente, dopo mesi di preparazione il Passatore era cominciato e quell’emozione della partenza è stato presente in me per tutta la durata della gara. “Ora è il mio momento”. Ho corso con la luce del sole ed il caldo, poi con il buio ed il freddo, si, si corre con il freddo ed il buio e non ero abituato, ma la vista si adatta subito alla luce della luna quasi piena e le lucciole nei prati di fianco alla strada si confondono con le stelle, facendomi credere di correre su una strada dove tutto intorno è solo cielo, mai vista una cosa simile. E alla fine arriva l’alba, meravigliosa, ed è l’alba a portarmi fino al traguardo, sofferente, ma felice di aver vinto contro le vesciche, contro il tempo, contro il Passatore, ma soprattutto contro me stesso. “IL PASSATORE 2015”

                                                                                                                   by Dario Breccia